Tartarughe


Anche tartarughe ed altri rettili sono divenuti sempre più comuni come animali d'affezione e possono soffrire di svariate patologie oltre che essere portatori di diversi parassiti e batteri, di cui alcuni con potenziale zoonosico.


È dunque essenziale poter effettuare una diagnosi accurata per esempio di patogeni e parassiti gastrointestinali.


L’esame delle feci attraverso strisci diretti e tecnica di flottazione permette di evidenziare un’ampia gamma di parassiti presenti nel intestino di sauri, serpenti e tartarughe: per esempio diverse specie di nematodi, trematodi, protozoi, tra cui flagellati e coccidi.


Le tartarughe sono rettili antichi, ovipari, cioè depongono da 1 a 150 uova, a seconda della specie, in una buca scavata nel terreno. Le diverse specie hanno esigenze particolari, e quelle più presenti nelle case sono le tartarughe terrestri e le tartarughe d’acqua dolce.

LE TARTARUGHE TERRESTRI

Le tartarughe terrestri appartenenti al genere Testudo (T. Hermanni, T. Graeca, T. marginata sono le più diffuse) sono comprese nelle appendici della CITES, cosa di cui deve essere informato chi le detiene.


Per allevarle in modo corretto la consulenza veterinaria è indispensabile, dal momento che occorre valutare bene il luogo in cui allevarle,

il corretto rapporto maschi –femmine, la corretta alimentazione (le specie terrestri sono prevalentemente erbivore), la necessità del letargo, che deve essere preceduto da accurata visita clinica dal momento che è pericoloso mandare in letargo tartarughe malate o con parassiti intestinali di cui spesso non si nota la presenza, finchè non si esegue un esame delle feci accurato.


LE TARTARUGHE ACQUATICHE

Diffuse per esempio le TRACHEMYS, alcune specie sono molto vendute, ma anche molto spesso gestite in modo non adeguato per alimentazione e alloggio, cosa che favorisce molte patologie e una vita breve. Sono tartarughe generalmente onnivore, i soggetti giovani sono tendenzialmente carnivori; molti proprietari non sanno della necessità di controlli periodici ma basti dire che una tartaruga non seguita può arrivare a trasmettere la salmonellosi ai bambini. 

Che le si alloggi in un laghetto all’aperto o in un acquario di vetro, la consulenza veterinaria permetterà di gestirle in modo adeguato, evitando problemi anche molto gravi al soggetto ed al proprietario.

Principali disturbi e malattie delle tartarughe 

Premesso che sarebbe opportuno trattare in modo separato le diverse specie di tartarughe, in generale il proprietario deve rivolgersi al più presto al veterinario, oltre che per la consulenza sulla gestione e per le visite periodiche, ogni volta che nota alcune delle seguenti anomalie oppure qualsiasi cosa che non rientri nella normalità.


Anomalie del movimento: la corazza deve essere portata parallela al terreno e non trascinata.


Le tartarughe acquatiche nuotano in orizzontale: uno sprofondamento laterale o posteriore marcato denota malattia.


Molte infezioni respiratorie , che possono portare a morte la tartaruga in tempi brevi, oltre che anoressia, depressione, respirazione a bocca aperta con collo allungato, emissione di bava dalla bocca, provocano la tendenza a restare fuori dall’acqua e il nuoto obliquo.

A volte l’andamento della malattia è molto rapido e porta a morte in poche ore.


Anoressia: la tartaruga non mangia neanche i cibi più graditi. Può essere sintomo di molte patologie ed è sempre necessario l’intervento veterinario.


Diarrea: feci più molli del normale, con anomalie varie, possono essere causate da batteri, virus, parassiti intestinali.


La salmonellosi è una zoonosi spesso trasmessa all'uomo dalle tartarughe acquatiche, che possono essere portatrici di questo batterio e lo possono eliminare per anni.

La malattia non è di solito sintomatica ma in condizioni di stress può dare enterite con diarrea, anoressia, apatia.


Occhi scuri, con secreti, gonfi, tenuti chiusi: occorre accertare che non sia in atto una ipovitaminosi A, che provoca sintomi respiratori e congiuntivali, con chiusura delle palpebre che è il sintomo più frequente. La congiuntivite batterica si differenzia dall’ipovitaminosi A con un esame citologico.


Cute : non integra, con ferite o anomalie per esempio di colore. Una infezione cutanea batterica o fungina si può manifestare con una patina grigiastra che ricopre cute o carapace. La SCUD (Malattia ulcerativa cutanea setticemica) è una infezione batterica che interessa la corazza e a volte la cute, con lesioni ulcerative; la malattia può iniziare con una colorazione anomala degli scuti, poi le lesioni si possono estendere alla cute che si stacca, ed in seguito si può avere setticemia e morte.


Corazza: con deformazioni o desquamazioni, molle, con ferite. Per fare solo un esempio, la malattia nota da tempo con il termine MOM (Malattia ossea  metabolica) è una patologia frequente per alimentazione scorretta e per mancata esposizione ai raggi solari. I sintomi includono mancato accrescimento, rammollimento della corazza, anoressia. La corazza può subire deformazioni permanenti ma tutto l’organismo può subire danni.


Narici: bagnate, ostruite, con patine, respiro rumoroso, bolle di aria, possono indicare una rinite o una polmonite.


Bocca : con patine, tenuta aperta per difficoltà a respirare. Le stomatiti possono essere riconosciute per la presenza di placche bianco-giallastre nella cavità orale.


Timpano: se si rigonfia, a volte fino ad impedire all’animale di ritirare la testa nella corazza, può essere in corso una otite. L’otite media è una patologia frequente e multifattoriale e si ha tumefazione della membrana timpanica che può arrivare alla perforazione.


Peso dell’animale: valutato regolarmente dal proprietario, una perdita eccessiva e progressiva di peso può essere in moltissimi casi sintomo di malattia.

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